Alfea Cinematografica è una società Cooperativa fondata nel 1977.
Tra le sue molteplici attività ( produzione cinematografica, produzione video e multimediale, formazione professionale, distribuzione ed esercizio cinematografico) un ruolo preponderante è occupato dalla produzione di documentari a carattere sociale.
La nostra vocazione ad operare nel settore del sociale ha avvio nel 1995 con una serie di servizi pubblicitari sulla discriminazione sessuale nei luoghi di lavoro (“Orario continuato” regia di M. Calamia, M.Moretto Produzione, Commissione Pari Opportunità della Regione Toscana).
Questa attività prosegue poi nel corso degli anni con vari interventi sul territorio sui temi dell’intolleranza razziale, della discriminazione di genere, dell’istruzione, dell’integrazione sociale etc.
Nel 2010 abbiamo ottenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico la qualifica di fornitori di servizi di media audiovisivi e dati sulle frequenze digitali terrestri per le province di Pisa, Livorno e Lucca con il marchio FareTV.
FareTV, presente anche sul web all’indirizzo www.faretv.net, è una TV comunitaria nata allo scopo di promuovere un nuovo modello di televisione nel quale possano trovare spazio quelle realtà presenti sul territorio che operano in ambito sociale e culturale.
FareTv vuol essere un laboratorio di idee e di dibattito aperto e condiviso per dare voce a chi non ce l’ha.
Per FareTV produciamo e trasmettiamo, in collaborazione con enti pubblici e associazioni di volontariato, numerosi servizi e trasmissioni televisive sui temi dell’educazione alla salute, del sociale e della cultura in genere (spettacoli teatrali, concerti, dibattiti, incontri).
Nel 2011 abbiamo realizzato un film dal titolo Casti Dei, (70’) di Enrico Grazioli, prodotto con il contributo della ASL6 di Livorno e del CESVOT. Si tratta del momento conclusivo di un progetto sul disagio mentale, che, attraverso la riabilitazione tramite il cinema, il teatro, la musica, e la gestione diretta di spazi di accoglienza, mira a realizzare concretamente l’inclusione sociale e la lotta allo stigma.
Sempre nel 2011 abbiamo realizzato il video “Pisa, città di incroci”, per la regia di Stefano Nannipieri, prodotto all’interno del progetto C.U.L.T.UR.E. (Cités Unesco Laboratoires de Territoires Urbains Équilibrés) di cooperazione transnazionale, co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale che coinvolge otto partner provenienti da Italia, Spagna e Grecia.
Al 2012 risale la serie di spot pubblicitari dedicati alla violenza sulle donne e intitolati Nessuno ha il diritto di sfigurarti (2’40”, regia di S. Della Croce testi dell’Associazione Casa della Donna di Pisa, Produzione: Provincia di Pisa, Regione Toscana).
All’interno dello stesso progetto abbiamo realizzato Parole di donne (13’): un format televisivo basato su quattro parole chiave dell’universo femminile, Persecuzione (2’54”): cortometraggio di fiction per denunciare la drammatica situazione delle donne che subiscono stalking e Le parole sono pietre (4’24”): cortometraggio di fiction per denunciare la violenza psicologica sulle donne in ambiente domestico ( regia di S. Della Croce, testi dell’Associazione Casa della Donna di Pisa, Produzione: Provincia di Pisa, Regione Toscana).
Nel 2013 Alfea Cinematografica è stata partner del Progetto Opera Q, finanziato con il sostegno del Lifelong Learning Programme della Unione Europea. ll Progetto nasce per sviluppare un approccio d’apprendimento intergenerazionale ed interculturale, offrendo un’opportunità alternativa, attraente per le categorie sfavorite, di accesso all’istruzione, attraverso la realizzazione di laboratori creativi di quartiere.
All’interno del Progetto Opera Q abbiamo realizzato il documentario, “Attraverso i vostri occhi”, che racconta lo sviluppo degli atelier teatrali in ognuna delle tre città partner: Molenbeek (Belgio), Liverpool (Inghilterra) e Seravezza (Italia).
Ancora in corso (si concluderà a novembre 2017) la realizzazione di un documentario all’interno del Progetto Nicer, finanziato con il sostegno del Lifelong Learning Programme della Unione Europea, che prevede di elaborare un nuovo approccio inclusivo dei rifugiati attraverso la loro partecipazione ad attività culturali.